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Immagine del redattoreDeluxeFilmFestival

IMAGO

Toska di Tommaso Barba LGBTQ film

Regista: Elettra Eletto

Musiche: Nicolò Bolognesi

Relatore: Stefano Bessoni

Co-Relatore: Cristina Damiani


Paese: Italia

Data: 2022


Sinossi: Imago è un cortometraggio animato in 2D che affronta il tema del ciclo vitale e della rinascita attraverso la storia di una falena cobra (Attacus Atlas) e del suo viaggio da larva a imago, ultima forma della sua metamorfosi. Questo viaggio alla ricerca del compagno rinnoverà un ciclo che si ripete, immutato, da migliaia di anni.


Sei una giovanissima regista e già così impegnata, come ti sei avvicinata al mondo dell’audiovisivo e dell’animazione?

La passione per il cinema d’animazione è stata una naturale evoluzione della mia

passione per il disegno. In particolare da piccola guardavo e riguardavo i classici del cosiddetto “rinascimento Disney”, amandone la complessità tecnica e la narrazione molto incentrata su musiche ed emozioni. Poi si sono aggiunti anche i capolavori fortemente poetici dello studio Ghibli, con registi quali Miyazaki e Takahata. Tutto questo mi ha spinta fin da subito a voler dare il mio contributo per mantenere viva l’arte dell’animazione tradizionale in futuro e quindi ho deciso di intraprendere degli studi che la comprendessero al fianco dell’illustrazione.


Quali sono state le sfide principali nel dar vita a Imago?

Imago è stato il mio primo cortometraggio animato e in quanto tale si tratta di un’opera fortemente sperimentale che ha racchiuso in sè diverse sfide, in primis la tecnica. Sin dall’inizio un punto fermo che mi sono data nel realizzare questo lavoro è stato quello di cercare di preservare la matericità della carta realizzando il più possibile i frame in acquerello.

La scelta di questa tecnica mi ha spinta a sperimentare e trovare una nuova lavorazione che partisse da una marionetta digitale per l’animazione delle ali della falena con i loro complessi disegni fino al dipinto su carta frame per frame, poi scannerizzato e rielaborato al computer.


Come tutte le sperimentazioni, questa modalità di lavoro mi ha riservato diverse sorprese e imprevisti. A distanza di quasi due anni dalla sua realizzazione, posso dire di aver imparato tanto da questo lavoro, nei suoi pregi e nei suoi difetti, e sarà sicuramente un prezioso punto di partenza per i miei progetti futuri.



Il cortometraggio IMAGO è descritto come un “inno alla vita” e un’esplorazione del ciclo di morte e rinascita. Come hai cercato di trasmettere questo messaggio attraverso l’animazione e quali elementi visivi hai scelto per enfatizzare la bellezza e la fragilità dell’esistenza?

Il tema che ho scelto per il mio corto a mio parere si sposa bene con la necessità di raccontare una storia senza dialoghi, in cui i protagonisti sono delle piccole creature e il loro

ambiente. Ho cercato di utilizzare contrasti e metafore visive per enfatizzare la bellezza e la caducità di un ciclo vitale come quello della falena protagonista.

Il paesaggio, un co-protagonista molto presente, è un mezzo per rappresentare la bellezza della natura e lo scorrere del tempo, infatti, per quanto la foresta sembri grande e immutabile agli occhi

del protagonista, nel susseguirsi dei cicli vitali delle falene anche lei muta continuamente in un gioco di scale spaziali e temporali, come si vede nella seconda metà del corto. Unico elemento davvero fisso nel corto è la presenza della Luna. Ho utilizzato questo corpo celeste in diversi momenti chiave del ciclo vitale della falena per creare un rapporto di forte contrasto fra i due. Per le falene, che utilizzano la Luna per orientarsi in volo, essa è infatti un punto fisso, irragiungibile e immutato. Creando un rapporto intimo fra la falena e la Luna ho cercato di enfatizzare la fragile ma indomabile forza vitale della prima contro la ferma e luminosa immortalità della seconda.


Quali sono i tuoi prossimi progetti e com’è stata la tua esperienza al Deluxe Film Festival?

Al momento sono in un punto della mia carriera che offre moltissime strade e libertà di

sperimentazione.

Sto lavorando per rafforzare la mia identità artistica e professionale di illustratrice-animatrice e posso dire di avere la fortuna di poter prendere parte a nuovi progetti che poco alla volta mi fanno crescere spostando più in là i miei limiti.


Il Deluxe Film Festival è stato un bellissimo segnale positivo che mi spinge ad andare avanti nel ricercare la mia strada anche sotto il punto di vista registico. Un evento con tanti giovani registi è un’ottima prova che la sperimentazione, per quanto rischiosa, è sempre la strada più bella e soddisfacente per chi ama quello che fa e lo vuole mostrare al mondo.


Biografia Elettra Eletto

Elettra Eletto, nata a Siracusa nel 2001, si è laureata in Illustrazione allo IED Roma con il cortometraggio “Imago”. Lavora come illustratrice e animatrice 2D, unendo disegno tradizionale e digitale in progetti ispirati da natura e tecnologia.


Elettra Eletto alla serata di premiazione del

Deluxe Film Festival. Foto di Leonardo Mambrini.

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